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Condannato ad un anno di reclusione per aver offeso l’onore ed il prestigio dei pubblici ufficiali

Il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Taranto, all’esito dell’udienza del 17.01.2023, ha condannato il Sig. ***** per aver offeso l’onore ed il prestigio dei pubblici ufficiali, assistiti e difesi dall’Avv. Paolo Marinò del Foro di Taranto. Gli appartenenti al Comando della Polizia Locale, per il tramite del proprio difensore, si sono costituiti parte civile al fine di insistere per la condanna dell’imputato.

Il fatto in sintesi: E’ stata ritenuta penalmente rilevante la condotta del Sig. *****  perché, in luogo pubblico ed in presenza di più persone, ha urlato frasi denigranti nei confronti dei pubblici ufficiali, offendendo l’onore ed il prestigio degli stessi; perché nell’accartocciare il Preavviso di sanzione per violazione del Cds, usava violenza e minaccia contro gli stessi. Contestati i reati di cui all’art. 341 bis c.p., 337 c.p., 582 e 585 c.p. in relazione all’art. 576 comma 5 bis c.p..

 

 

 

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Studio Legale Marinò – Come acquistare immobili all’asta: prevenzione e gestione del rischio.

Stai pensando di acquistare immobili all’asta?

In primo luogo, sarebbe opportuno predisporre un vero e proprio studio di fattibilità, finalizzato a capire se l’immobile scelto, oltre a corrispondere alle proprie esigenze, presenta eventuali problematiche che impedirebbero il godimento assoluto del bene nonostante l’aggiudicazione.

In secondo luogo, dopo aver sciolto ogni dubbio in merito alla presenza o meno di eventuali problematiche, e soprattutto se le stesse possono ritenersi superabili, é opportuno individuare il momento in cui partecipare, al fine di trovare il punto di equilibrio tra la volontà di acquistare il fabbricato con il maggior risparmio possibile, ed il rischio di perdere la chance di aggiudicazione per la presenza di altri potenziali offerenti.

Per maggiori informazioni sulla gestione, tutela e prevenzione del rischio nelle aste giudiziarie, sulla ricerca degli immobili di particolare interesse disponibili su tutto il territorio nazionale, sulla fattibilità dell’investimento, sulle spese, sulla procedura di partecipazione e di presentazione dell’offerta, contatta gli esperti accreditati presso lo Studio Legale Marinò https://www.avvocatomarino.net/.

 

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Il Gip condivide la tesi difensiva dell’Avv. Paolo Marinó

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale proposta dall’Avv. Paolo Marinó nell’interesse della persona offesa S. F.. Il G.i.p., infatti, ha condiviso la tesi difensiva dell’Avv. Marinó secondo cui è necessaria la prosecuzione delle indagini in quanto, come sancito dalla giurisprudenza di legittimità, è prevista una responsabilità penale per lesioni colpose a carico del Sindaco e/o del Responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune in quanto tali soggetti “assumono una posizione di garanzia sulla base di una generale norma di diligenza, che impone agli organi della Pubblica Amministrazione, rappresentativi o tecnici che siano, di vigilare nell’ambito delle rispettive competenze per evitare situazioni di pericolo ai cittadini derivanti dalla non adeguata manutenzione e dal non adeguato controllo dello stato delle strade comunali, risultando doveroso il loro attivarsi per avere, attraverso le varie articolazioni operative dei competenti uffici, le informazioni necessarie sullo stato delle strade comunali nonché per adottare i provvedimenti organizzativi generali e dispositivi specifici per la eliminazione dei pericoli accertati o segnalati (Cass. Pen. Sez. IV, 15.01.2008)”.

Per questi motivi, qui brevemente esposti, il Gip ha disposto la prosecuzione delle indagini nei confronti della Pubblica Amministrazione.

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Accolto il ricorso proposto dall’Avv. Paolo Marinó


Il Tribunale di Taranto ha accolto il ricorso proposto dall’Avv. Paolo Marinó nell’interesse del Dott. D. M. Il ricorso, proposto ai sensi della Legge 3/2012 (Procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento) ha consentito all’interessato di ottenere un concreto abbattimento della debitoria nella misura di una percentuale superiore al 50%. Sin dalla presentazione del ricorso, come richiesto dal Legale, veniva anche sospesa la pendente procedura esecutiva immobiliare scongiurando, così, la vendita all’asta del patrimonio pignorato e, nello stesso tempo, favorendo la prosecuzione dell’attività imprenditoriale. Nell’ambito della procedura, veniva nominato Organismo di Composizione della Crisi da Sovraindebitamento il Dott. Francesco Vizzarro.

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L’importanza di avere in azienda un modello organizzativo ex D.Lgs. 231/2001

Lo Studio Legale Marinò, nell’esercizio della propria attività professionale in materia di “Responsabilità penale da reato nell’ambito dell’attività di impresa” segnala una importante decisione della Corte di Cassazione. La Suprema Corte, ancora una volta, interviene sui modelli organizzativi aziendali affermando che “in tema di responsabilità degli enti derivante da reati colposi di evento in violazione della normativa antinfortunistica, compete al giudice di merito, investito da specifica deduzione, accertare preliminarmente l’esistenza, prima della commissione del fatto, di un modello organizzativo e di gestione ex art. 6, d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, nonché la sua efficace attuazione o meno nell’ottica prevenzionale” (Cfr. Cass. Pen., Sez. 4, 28 ottobre 2019, n. 43656). Numerosissimi i vantaggi derivanti dall’adozione di un modello organizzativo aziendale: in primis quello di salvaguardare l’esercizio dell’attività aziendale.

 

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Omicidio colposo: Accolto il ricorso per Cassazione degli Avv. Paolo Marinò e Cataldo Picardi

La Quarta Sezione della Suprema Corte di Cassazione (Ricorso n. 21139/2018) ha accolto il ricorso proposto dagli Avvocati Paolo Marinò e Cataldo Picardi annullando, senza rinvio e per non aver commesso il fatto, la sentenza impugnata emessa dalla Corte di Appello di Lecce – Sezione distaccata di Taranto.

La Suprema Corte di Cassazione ha condiviso la tesi degli Avvocati Marinò e Avv. Picardi, sulla non colpevolezza del presunto responsabile del fatto per inesigibilità dell’ordine derivante dalla norma in contestazione.

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Il Tribunale di Taranto accoglie i ricorsi degli Avvocati Paolo Marinò e Angela Carrieri

Gli Agenti della Polizia Locale hanno diritto alle indennità da disagio

E’ quanto accertato dal Tribunale di Taranto che, su ricorso proposto dagli Avv.ti Paolo Marinò e Angela Carrieri, entrambi del foro di Taranto e componenti dell’Osservatorio Tecnico Scientifico della Legal Police (Associazione che si pone come scopo quello di promuovere, sensibilizzare e tutelare i diritti degli Agenti di Polizia ed in modo particolare degli Agenti di Polizia Locale), ha condannato la Pubblica Amministrazione a riconoscere ai ricorrenti, Agenti di Polizia Municipale, l’indennità di disagio prevista dall’art. 29 del C.C.D.I. applicabile ai rapporti di lavoro in questione.

Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Legal Police, l’Avv. Paolo Marinò, il quale ha commentato la sentenza sottolineando che l’esito ottenuto contribuisce, finalmente, a far chiarezza sulla fondatezza o meno del diritto degli Agenti di Polizia Municipale all’indennità di disagio cumulativamente all’indennità di vigilanza; diritto da sempre oggetto di discussione nell’ambito delle P.A. e, fino ad oggi, riconosciuto solo da tre decisioni di merito rese nel corso dell’anno 2012 rispettivamente dai Tribunali di Rimini, di Verona e di Lecco.

Oggi, come sostenuto dal Tribunale di Taranto, possiamo affermare che la pretesa creditoria avente per oggetto l’indennità di disagio, deve essere riconosciuta e liquidata in quanto fondata su di un valido titolo giuridico.

Con questa pronuncia “è stato accertato, quindi, che non vi è ragione di ritenere che l’indennità di disagio costituisca una mera duplicazione della indennità di vigilanza e delle ulteriori indennità accessorie riconosciute al personale di polizia municipale considerato che le indennità che vengono in rilievo sono dirette a compensare particolari modalità di svolgimento della prestazione lavorativa non necessariamente coincidenti. Mentre l’indennità di disagio ha la funzione di compensare particolari situazioni di lavoro più gravose (nel caso connesse alla specifica “puntualità” richiesta nell’espletamento delle prestazioni, oltre che alla necessità di dover far fronte a rischi, reperibilità, esposizione ad intemperie ed agenti atmosferici), l’indennità di vigilanza ha la funzione di attribuire un riconoscimento economico per lo svolgimento di particolari funzioni (polizia giudiziaria) che comportano particolari responsabilità”.